Mapello – Colle di Monte Albano

Forse questa è la salita che in passato ho fatto più spesso. Soprattutto perché partendo da casa, la posso raggiungere dopo circa 5 km di riscaldamento in pianura e quasi totalmente in fuori strada.
Volendo arrivare qui in auto, consiglio di parcheggiare presso il campo di calcio. La traccia vi porterà a transitare di fronte al viale alberato della Madonna di Prada, per poi attraversare alcune caratteristiche vie del paese di Mapello. La salita inizia con una cementata piuttosto ripida, che porta alla chiesa di S. Michele e poco dopo al cimitero, di fianco al quale si trova il sentiero vero e proprio. Questo diventa in breve impegnativo per la pendenza progressiva e il fondo pietroso, fino alla mulattiera a gradoni.
Il mio “video dei 50 anni” inizia proprio da qui. Era inevitabile !
Intendiamoci, io al massimo pedalo 5/6 gradini, poi spingo per tutto il tratto dritto fino alla prima curva a dx. A quel punto riprendo fiato e mi pedalo la bella pietraia seguente. Il percorso diventa poi un bel single track con un breve e rigenerante tratto in discesa, nel quale non manca qualche spunto divertente. In prossimità di un capanno si deve affrontare uno strappetto di pochi metri, molto dissestato e poi si prosegue su una carrabile fino alla chiesetta degli alpini, in località Tribulina. 
Chiesetta Tribulina
Da qui asfalto fino a Ca’ Bolis, dove si può ammirare il “famoso” cigno al di là di una recinzione e magari, con un po’ di fortuna, può capitare di vedere anche dei caprioli e un lama.
Poco dopo si lascia l’asfalto per prendere a dx il sentiero delimitato da due archetti parapedonali in acciaio inox. Ecco il mitico “Radici”,Radiciuna delle poche salite che pedalo sempre volentieri. Il motivo del nome può essere spiegato con un immagine abbastanza eloquente, anche se in realtà non è tutto così. Non mancano (forse meglio dire non mancavano) alcuni passaggi tecnici, che magari bisogna andarsi a cercare, evitando la solita traccia in terra battuta e percorsa da tutti. In particolare ne cito uno, che poi è quello che ripeto più volte nel video “Backstage” al minuto 1.30. In origine era una grande buca lasciata dalle radici di un albero caduto verso valle. Si presentavano due traiettorie possibili: quella a monte, meno ripida e disturbata solo da alcune pietre sporgenti, sicuramente fattibile. Mentre l’altra sulla destra, più ripida e stretta, alla quale mi avvicinavo pedalando su una stretta cresta di terra. Un ottimo esercizio per l’equilibrio !
Tra radici, pietre e un paio di stretti e ripidi tornanti, la salita termina a Colle di Montalbano, in un ampio piazzale con albero al centro. C’è un secondo alberello, con una sorta di basamento in terra rialzato, che io utilizzo di solito come “tavolo” per cambiarmi, prima di fare la discesa di S. Alberto.
Solo raramente continuo a salire da qui fino a Caprile (peraltro spingendo un bel po’ !).

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