Un altro punto di vista

Di tanto in tanto vado sul Canto in assetto da trekking, senza la mtb.
Le ragioni possono essere diverse: i sentieri da esplorare sono troppo chiusi o troppo infangati, devo verificare dei tratti nuovi, oppure per fare un po’ di manutenzione (almeno quella alla mia portata).
La magia si rinnova ed è come andarci per la prima volta.
Le prospettive, il passo lento, i rumori, lo spaziare con lo sguardo senza doversi concentrare sulla guida, danno l’opportunità di cogliere sfumature mai viste prima.
Con un po’ di fortuna, si possono incontrare anche animali selvatici, ma devo dire che ultimamente è sempre più raro.
Pur non pedalando la fatica è comunque notevole e al tempo stesso anche l’impegno per avanzare in sicurezza nei passaggi più difficoltosi.
Alcune salite molto ripide sono addirittura quasi impossibili da fare se il fondo è umido, nemmeno con i bastoncini. L’unico modo è afferrare la vegetazione e usarla come corda.
Poi mi volto e penso: ”Cavolo ! Di qui si scende in mtb !”
Proprio alle escursioni a piedi (e a qualche foratura), devo la scoperta di sentieri o di linee “alternative”. Risalire lentamente uno di quei trail che si possono fare solo in discesa, con lo sguardo alla ricerca di punti di appoggio per avanzare, è un po’ come scomporre un quadro in ogni singolo tocco di pennello. Spesso mi domando: “Perché non sono mai passato in questo punto ?”. Sia che si tratti di una radice, di una cunetta, di una pietra o di un ciglio, sono le occasioni che mi sembra di avere perso. Allora vorrei quasi metterci un “segnalibro”, per ricordarmi di rileggere quella bella “frase”. In quel preciso istante mi sembra di sentire già il rumore sommesso delle sospensioni e lo sbattere della catena.

Il tempo trascorre velocemente e quando lo stomaco inizia a brontolare e l’energie scarseggiano, fare uno spuntino nei pressi di un ruscello è davvero gratificante. In particolare d’estate (zanzare e tafani permettendo), con quella naturale frescura portata dall’acqua.
Ho sempre un bizzarro desiderio non ancora realizzato: lasciare delle birre nascoste in un ruscello e poi bermele e magari condividerle durante una delle tante discese.
Una specie di bar personale nel bosco.
Ruscello