Supporto per gps

Nel mio primo articolo ho scherzato un po’ su un tema impegnativo, citando al termine proprio il supporto gps.
Ecco quindi, il racconto della sua realizzazione.
Una volta acquistato il gps, ho dovuto trovare un modo per fissarlo alla bike. Anzi, dovrei dire “alle” bike, visto che di tanto in tanto uso ancora la Specy del 2000.
Sembrerebbe un falso problema, ma il manubrio Race Face Diabolus della mia Kona ha una sezione conica particolare e così il supporto tendeva a scivolare verso la rastrematura, per poi ruotare inesorabilmente verso il basso. Il manubrio della Specy invece ha un diametro più piccolo e quindi, ad ogni cambio mtb, era necessario utilizzare dei riduttori.
Le cose non miglioravano se tentavo di utilizzare lo stem, perché troppo corto e con una superficie irregolare.
Insomma, era evidente che servisse un “appiglio” universale, sicuro, ma anche in posizione comoda e visibile.
La ricerca sul manubrio e sulla pipa non dava frutti e così ho iniziato a spostarmi verso il top tube, ma è stato proprio a quel punto, che ho iniziato a ragionare sulle possibilità di utilizzo della vite della serie sterzo.
Così ho tolto i due tappi (Kona e Specy) e ho preso qualche misura, per capire se potevo realizzarne uno intercambiabile, sul quale fissare poi il supporto del gps, mediante le solite due fascette autobloccanti.
Ho realizzato quindi il nuovo tappo al tornio, con il foro centrale svasato per accogliere la vite, lo smusso inferiore per centrare lo stem e un adeguato diametro esterno.
Il grosso del lavoro è stato però creare a mano tutta la sagoma superiore, speculare al supporto in plastica, con i due canali laterali e la “gobba” centrale.
Non disponendo di una fresa, ho utilizzato le mie “mitiche” limette da modellismo e tanto, tanto, olio di gomito.
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Per ottenere invece i due passaggi delle fascette, sarebbe stato sufficiente praticare due fori da 3/4 mm, ma all’atto pratico si è rivelata un’impresa impossibile, a causa sia dell’imprecisione di un comune trapano a colonna non professionale, sia per la oggettiva difficoltà nel forare una superficie curva.
Alla fine ho dovuto accontentarmi, e correggere gli errori di allineamento e centratura, allargando opportunamente i fori con la classica lima a “coda di topo”.
Idealmente avrei voluto realizzare due canali a sezione rettangolare, ma alla fine ho dovuto accettare la sezione ellittica attuale.
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Tutto l’insieme può essere smontato e rimontato in modo semplice e veloce, perché la vite del tappo è raggiungibile attraverso il foro centrale presente sul supporto in plastica.
Inoltre di recente ho potuto verificare la compatibilità anche sulla mia nuova Trek.
Non sarebbe stata necessaria alcuna modifica, ma lo spider all’interno del tubo forcella è stato montato leggermente storto e di conseguenza la vite risulta inclinata.
In ogni caso è stato sufficiente ritoccare solo la parte inferiore, mediante l’ausilio del provvidenziale tornio “vintage”.

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