Sotto il Monte – Santa Barbara

Abitualmente, quasi come in un rituale, ci si ritrova nel parcheggio poco dopo il ristorante Don Lisander, in Via Roncalli. Considerato però che, soprattutto la domenica, è molto frequentato da chi si reca alla messa o semplicemente da turisti, io utilizzo anche il parcheggio sottostante (in Via Manzoni), oppure quello nei pressi della tensostruttura in Via Rebuzzini. Qui ci sono anche delle comode panchine con i tavoli.
Certo, partendo da questi parcheggi il riscaldamento è davvero breve, ma se proprio non vi piace “attaccare la salita” così presto, allora si può optare per il centro sportivo in Via A. Moro.
La salita prende il nome dal santuario della Madonna delle Caneve, che si trova proprio all’inizio della sterrata. Quando ci si arriva la sensazione è quella di osservare un piccolo quadro: caneve la caratteristica abitazione in pietra, il ponticello, la fontana e non di rado, un bel cane dal pelo rossiccio, come i numerosi gattini, che sbucano da ogni angolo, meritano sicuramente una breve sosta e magari qualche scatto.
La carrabile è piuttosto impegnativa e presenta alcuni strappi da pedalare con rotondità, per evitare di perdere aderenza. In particolare è discretamente insidioso il tratto con il ruscello a dx, anche perché subito dopo la pendenza continua a non dare tregua, fino al successivo tornante. Devo dire che se decido di fare due risalite, questa la metto sempre per prima, perché altrimenti con la stanchezza e l’acido lattico già accumulato diventerebbe un calvario.
Lo so, non ho il fisico …
Purtroppo di recente sono state estirpate delle pietre un po’ ovunque e buona parte della carreggiata è stata ricoperta di pietrisco e materiali di risulta. Un vero scempio !
Rispetto alla salita di Pontida però è un po’ meno monotona e in certi passaggi si devono scegliere le traiettorie più redditizie e pedalare con un minimo di tecnica.
Facendo attenzione si notano di tanto in tanto sentieri che scendono o salgono, come nella zona del “Loghen”, un vero e proprio crocevia. Oppure “I Pez”, dove sbuca il tratto iniziale del cosiddetto “Kompressor”. Altri ancora invece sono quasi invisibili …
Quasi al termine, dopo un tratto pianeggiante e arieggiato si affronta l’ultima curva a destra e relativo strappo pietroso per poi arrivare alle “Case del Canto”.
Poco prima della curva stessa si trova sulla destra un tunnel nella vegetazione, molto particolare, che funziona come una specie di suggestiva scorciatoia.
Tunnel
Arrivati alle Case si può proseguire la salita costeggiando il “Borgo Antico” per poi giungere a S. Barbara.

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