S.B. – Kompressor – 4 Sentieri – S.G. – Cascinetto – Mapello

Premessa, questa discesa è ampiamente documentata nel mio video dei 50 anni
Si parte come è ovvio da S. Barbara, puntando verso la sottostante mulattiera di Fontanella e si prosegue verso sx. Dopo avere percorso un breve tratto, si deve fare attenzione sulla dx, perché si lascia la mulattiera entrando in una sorta di apertura nella vegetazione. Questo è l’inizio del Kompressor. Non fatevi ingannare dall’inizio pianeggiante, dopo la prima curva a sx ci si trova subito ad affrontare un bel ripidone, talvolta abbastanza scivoloso. Il sentiero prosegue con un fondo caratterizzato da pietre sporgenti e canali, anche su curve strette.  C’è chi lo definisce facile, secondo me non lo è. Soprattutto se ad affrontarlo è un biker non molto esperto e magari con una XC. Questo tratto termina, con un breve ripido roccioso, direttamente sulla salita delle Caneve, che si percorre per pochi metri fino al cartello “Cima – I Pez Alto”, dove la si abbandona svoltando a sx. Il sentiero all’inizio è caratterizzato da pietrisco smosso e rocce. Arrivati all’indicazione “I Pez” si mantiene la sx e si prosegue in direzione “S. Giovanni”. Più avanti si incontrano alcuni brevi tratti tecnici, come una esse scavata e stretta, un cumulo di pietre da superare con tecnica quasi trialistica e ancora un gradino di pietra. Quest’ultimo una volta non era di facile interpretazione e scatenava vere e proprie discussioni su come affrontarlo, tanto che spesso si evitava passando a sx, tra il ciglio e una pietra verticale. L’ultima volta che ci sono passato però, ho visto che qualcuno l’ha “addolcito” molto.
Si arriva così ai “4 Sentieri” (che in realtà sono 5!), con un single track pianeggiante e dal fondo compatto.
A questo punto si prende a sx, sempre su sentiero veloce, fino ad intercettare quello che arriva da “Sotto Porcile”. Si svolta a dx e a questo punto, scusate ma …. faccio “copia e incolla” dalla descrizione del “Casoracchio” fino a “Cannito”, perché si ripercorre lo stesso trail…… “Si prosegue su un sentiero poco guidato, con strette curve a sx e ancora brevi salite.
C’è un passaggio che faccio sempre, devo dire destando di solito una certa sorpresa nell’eventuale ignaro compagno di uscita: si tratta di un ciglio molto evidente sulla sx, proprio poco prima di una breve discesa. All’improvviso mi sposto e mi limito a copiarlo, ma non nascondo che sarei tentato di “esibirmi” in qualcosa di più stiloso. Tipo un bel nose manual… a saperlo fare !
Attenzione quando la discesa riprende i connotati di una pista da bob, perché ad un certo punto c’è l’ ennesima deviazione a dx, che personalmente faccio volentieri per la presenza di un modesto drop da un roccione.
Occhi aperti e prudenza, perché così facendo si arriva con andatura piuttosto “allegra” al “Roccolo” e a dx si trova il sentiero che scende dai “4 sentieri” !
Costeggiando la recinzione del Roccolo stesso, si posso fare una serie di 2/3 passaggi, anche abbastanza impegnativi. Da qui però si entra in zona ad alta frequentazione pedonale. Quindi calma e se non c’è visuale sufficiente, rallentare.
Arrivati alla torre di “S. Giovanni” Torre S. Giovanni si curva a sx e, dopo un altro piccolo drop sulla sx, si transita nell’area di un capanno. Volendo qui si potrebbe scendere a dx su una gradinata, ma io preferisco proseguire dritto e penso sia d’accordo anche chi l’ha realizzata…
Ricordate, siamo ancora in zona a rischio pedoni………..
Arrivati alla carrabile in località Füntani, bisogna fare attenzione e prendere il sentiero centrale. Un breve e divertente susseguirsi di sali e scendi conduce rapidamente al ruscello in località Cannito.”.
Arrivati qui, si prosegue dritto su sentiero in falso piano, per terminare su una breve pietraia con ponticello alla fine, in località Cascinetto. A questo punto il sentiero lascia il posto all’asfalto e si giunge al primo gruppo di case, dove si svolta a sx per affrontare la salita e attraversare Pratolongo, fino ad incontrare la strada che porta a Fontanella. Si risale quindi per poche decine di metri, per svoltare a dx in Via Centralino. Altro tratto asfaltato e passaggio in un caratteristico borgo, si prosegue dritto lasciando una antica villa sulla sx e i vigneti sotto a dx; La strada diventa una sterrata ricoperta di ghiaia, con una bella vista panoramica. Si giunge in breve a “Ca’ Volpera” e si riprende il percorso fuori strada con una iniziale mulattiera a gradini, molto dissestata e poi ancora terreno battuto, curve, ruscelli, brevi risalite e single track fino a trovare una larga e lunga mulattiera, sempre a gradini. Qui bisogna fermarsi un attimo e controllare la rotta, perché esiste una variante subito all’inizio sulla sx. Attenzione ai ceppi nascosti nell’erba, perché anche se sono stati pitturati di rosso, non sono molto visibili.
Un bel single track ci porta sulla seconda variante (che avremmo potuto prendere percorrendo una parte della mulattiera) e con questa arriviamo alla fine della mulattiera stessa in località “Bel Tep”, dove si attraversa un ponticello.
Bel tep
Risalendo la carrabile si incontra la salita asfaltata che porta a Ca’ Bergnino e continuando si arriva a Mapello, nei pressi della Madonna di Prada.
Una nota doverosa: devo la scoperta di questo continuo raccordo di sentieri agli amici Antonio e Ugo, due biker dall’anima freerider, che ho incontrato per caso una mattina di molti anni fa e ho deciso di seguire su e giù per il Canto. Non so quanti mesi ho impiegato in seguito per ricostruire da solo tutto il tracciato, cercando di ricordarmi e riconoscere quanti più particolari fosse possibile. Alla fine ce l’ho fatta e devo ringraziarli, perché è un giro davvero completo.

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