Riparare, creare, inventare

Il progetto nasce proprio come nei cartoon di Wile: si accende una “lampadina” e a quel punto è fatta. Continuo a pensare per giorni a quel chiodo fisso, calcolando, buttando giù bozze su bozze, progettando, ripetendo mentalmente tutte le operazioni che dovrei fare all’atto pratico. Wile E. Coyote
Di tanto in tanto, quando trovo delle conferme, l’eccitazione cresce, per poi lasciare posto alla delusione, quando invece si presenta uno scoglio insormontabile. Così fino all’abbandono o alla realizzazione definitiva.
Credo che ci siano delle forti analogie tra superare ostacoli sempre diversi mentre guido la mia mtb e riparare un guasto o risolvere un problema progettuale. Non è solo una sfida, quanto piuttosto il desiderio di cimentarsi in qualcosa di nuovo, di sperimentare, di esplorare nuove aree della conoscenza, sperando di uscirne infine arricchito, ovviamente solo interiormente. Devo avere però una falla nell’immaginario forziere nel quale finisce tutto questo prezioso sapere, perché mi è capitato talvolta che non ci sia stato proprio verso di ricordarmi come avessi realizzato un determinato particolare ! Un caso eclatante è quello occorso durante una manutenzione alla mia Specialized Stumpjumper FSR.
Dovevo eliminare il gioco eccessivo del leveraggio, non riuscendo con la semplice sostituzione delle boccole, avevo realizzato delle sottilissime rondelle, partendo da una lamina di ottone sottile come un foglio di carta. A distanza di molto tempo ne ho rovinata una, nella fretta di riassemblare il leveraggio stesso. Bene, nonostante ripetuti tentativi, non sono riuscito a farne un’altra così perfetta come le prime. Roba da diventare matti. Non sarà mica uno sdoppiamento della personalità !