Le grandi domande !

Chi sono ? Da dove vengo ? Dove sto andando ? Cosa porto dentro ?
Un fiorino !  Verrebbe da dire.
Soprattutto ad un toscano e a un grande estimatore di Benigni come me.
Da Talete di Mileto a Heidegger, schiere di filosofi si sono posti le stesse domande.
Purtroppo tutto quello che mi è rimasto degli studi di filosofia, è solo il ricordo di ore e ore passate sui libri e quello stordimento finale, come un pugile alla fine dell’ottavo round. Quindi non posso tentare di analizzare il problema basandomi sulle mie nozioni.
Il tarlo però è sempre li, pronto a ricominciare la tortura e certe salite lunghe e noiose sembrano fatte di proposito per risvegliarlo.
Anche perché io sono un biker solitario (non per scelta, ma per necessità). Così inevitabilmente mi ritrovo ogni volta a pedalare da solo, con la mente che passa in rassegna tutte le questioni etiche, morali ed esistenziali possibili. Intendiamoci, niente di esoterico, ma sempre calato nella vita di ogni giorno: i figli che crescono, il lavoro, la casa, i progetti, i sentimenti e via, e via.
Pedalata dopo pedalata.
Destro, sinistro, destro, sinistro…….. ma quando finisce ?
Se le questioni non richiedono una risposta urgente, allora provo a concentrarmi su qualcosa di più leggero, tanto per non arrovellarmi l’animo anche durante quelle poche ore di riding.
Devo dire però che certe volte avrei proprio bisogno di registrarli questi miei pensieri. Ci vorrebbe un taccuino, perché sarà l’incidere della bike, sarà il pulsare del cuore, sarà la calma del bosco, saranno gli uccellini (adoro il canto dei fringuelli), sarà il frusciare delle foglie, ma mi capita di avere delle intuizioni, delle folgorazioni.
Bene, in quel preciso istante non so ancora chi sono, da dove vengo e dove sto andando (in senso esistenziale, ovviamente), ma porto dentro una risposta.

Anche se solo ad un piccolo, miserrimo, banale quesito del vivere quotidiano.
Eureka ! Finalmente so come fissare il gps al manubrio !