Monte Canto – Albune – Loghen – Caneve

Si parte dalla cima più alta di tutto il rilievo, il vero Monte Canto, situato a 710 m s.l.m..
Per raggiungerla ci sono un paio di modi, ma quello più logico e quasi totalmente pedalabile, è lo stesso che conduce al Crocione. Una volta raggiunto il secondo trivio però, prima dell’ultimo ripidone sterrato a dx, si deve svoltare a sx e puntare verso la sommità. Qui la traccia dell’ultima parte.
Il trail presenta diversi passaggi impegnativi, alcuni dei quali quasi trialistici e caratterizzati da sequenze di pietre e gradini artificiali. Insomma, per farlo tutto sui pedali è necessaria una buona padronanza del mezzo e una discreta tecnica di guida. Sicuramente è uno dei più impegnativi di tutto il Canto.
Si parte volgendo lo sguardo verso S. Barbara, con un single track scorrevole, che transita molto vicino ad un enorme traliccio dell’alta tensione. Questo primo tratto presenta un solo passaggio un po’ più impegnativo, costituito da tre gradini (realizzati con dei rami), l’ultimo dei quali mette una certa soggezione. Arrivati al termine, si tiene la dx lungo la staccionata, per immettersi sul sentiero quasi pianeggiante che conduce verso i “4 sentieri” e nel quale ad un certo punto si incontrano sulla sx delle graziose panchine realizzate con dei tronchi.
Prendete nota, è bello vivere il Canto anche con una bella passeggiata, per poi sedersi in pieno relax ad ascoltare i suoni del bosco, magari gustandosi un buon panino.
Si prosegue in scioltezza incontrando in sequenza un sentiero che sale alla nostra dx, ma lo ignoriamo, e subito dopo i ruderi di una abitazione o forse di un rifugio sulla sx, di fianco al quale prosegue la nostra traccia. Qui inizia una lunga scalinata in pietra, che non può non rimandare il nostro pensiero verso chi l’ha realizzata con tanta fatica, per rendere “più agevoli” le lunghe discese e risalite in ogni stagione dell’anno, magari con pesanti fardelli sulle spalle.
Albune gradini inizio
Ritengo quasi un dovere fare certe considerazioni, come un gesto di rispetto verso chi ha guadagnato faticosamente il sostentamento per se e per la propria famiglia, versando sudore e forse anche lacrime su quelle pietre. Noi passiamo per certi luoghi solo per divertirci e quasi sempre con assoluta indifferenza verso segnali e testimonianze del passato, ma proviamo a dedicargli anche solo qualche breve attimo di riflessione, ne saremo sicuramente arricchiti dentro.
Tornando alla descrizione del trail, la scalinata si sviluppa in linea quasi retta, concedendo talvolta delle brevi varianti su terra battuta, ma personalmente le evito per principio.
Non ci sono passaggi davvero difficili, si tratta solo di guardare bene avanti e scegliere “la pietra a noi più congeniale”.
Al termine di questo tratto si prende il sentiero a dx, che prosegue quasi in piano e ricorda molto quello “delle panchine”. Rilassate i muscoli degli avambracci e delle mani, perché appena il sentiero svolterà decisamente a dx e inizierà a scendere, incontrerete una breve pietraia davvero bella e tutta da interpretare, secondo il proprio gusto e capacità. Si continua su fondo scorrevole con qualche roccia affiorante, fino ad affondare altri 3 gradini artificiali, come quelli incontrati proprio all’inizio. Non sono impossibili, ma la prima volta non sembrano molto “amichevoli”. Si arriva così ad un bivio in località “Albune” e proseguiamo verso sx.
Albune gradini
A questo punto il sentiero torna ad essere un mezza costa, ma più movimentato dei precedenti. Si giunge ad un passaggio tra grosse rocce sporgenti, non facile da superare senza mettere almeno un piede a terra, e subito dopo si riprende a scendere decisamente su una discreta pietraia, transitando di fianco ad un casottino. Non si scende più però in linea retta, ma con qualche bella curva qua e là, e una breve e ripida “gobba”, da risalire con decisione, poco prima di un complicato passaggio tra altre grosse rocce affioranti, per attraversare subito dopo il primo ruscello e fare un breve strappo in salita.
Si prosegue con lo stesso tema di prima: single track in terra battuta, rocce, terra, rocce e così via. Secondo ruscello e altra breve salita, combinazione non semplice da pedalare senza fermarsi. Giunti sulla sommità, non si fa in tempo a lasciar correre la bike, che arriva il passaggio sicuramente più difficile e relativamente pericoloso di tutto il trail, perché esposto e con una conformazione che può mettere apprensione. Si tratta di una sequenza di 5 gradini realizzati ancora con dei tronchi, l’ultimo dei quali piuttosto alto e con la tendenza a far impuntare la ruota anteriore, anche a causa di un ostacolo in uscita.
Albune gradini Loghen
Subito dopo si attraversa il terzo ruscello con annessa breve salita, e anche qui non è proprio facilissimo restare sui pedali.
In breve si giunge sulla salita delle Caneve in località Loghen, da dove si prosegue rilassati in discesa con qualche leggera “S” fino al primo curvone, che invece gira decisamente a sx (quello del capanno, con svariati cartelli di avviso e un massivo disboscamento). Proprio sul curvone stesso si deve prendere il single track a dx, che con alcuni stretti tornanti e un breve canale finale, ci porterà dietro alla chiesa delle Caneve, per finire (needless to say) ancora con una serie di 4 gradini in pietra !

14.08.16 Aggiornamento: arrivati a Loghen, girare a dx, lasciando la testa di pietra alla propria dx. Il sentiero inizia dritto e pianeggiante, poi diventa più movimentato e si immette su una pietraia, che costeggia un muretto in pietra. Si giunge infine a Zandona.

Helmet cam video.

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